(di Nazareno Orlandi, Il Messaggero) Il più rocambolesco dei finali. Il più palpitante e imprevedibile, tremendo e meraviglioso. La Studentesca Andrea Milardi, a Modena, tocca l’apice della sua storia di trionfi, lacrime ed emozioni. Una doppietta scudetto nella categoria assoluta, con gli uomini e con le donne, è qualcosa di mai visto e mai assaporato negli oltre quarant’anni di passione e sentimento rossoblù. Si è materializzata ieri sulla via Emilia, ma con il brivido, con un giallo che ha tenuto col fiato sospeso tutto l’ambiente dell’atletica locale. La cronaca dei minuti thriller parte dalla staffetta femminile che ha tagliato il traguardo intorno alle 13 ottenendo quel mezzo punto di vantaggio decisivo, e prosegue fino alle 14.15 con la notizia del ricorso accolto dopo la squalifica della staffetta maschile della Studentesca. In quell’ora abbondante è accaduto di tutto: la festa già scattata per la doppietta tricolore dopo il finish della 4×400 uomini, la doccia gelida della loro squalifica e del conseguente passaggio dello scudetto alla Riccardi Milano, la lotta di ricorsi e controricorsi per dimostrare che in realtà non c’era stata alcuna irregolarità nel cambio tra Giorgio Trevisani e Lorenzo Valentini. Rieti è sprofondata nel dramma sportivo e poi è risalita alle stelle.
CAMPIONI D’ITALIA!
A MODENA SCRITTE DUE PAGINE DI STORIA
PER ANDREA
È un doblete epico. Andrea Milardi ridacchia da lassù ed è il più felice. Il “Boss” è il primo pensiero di tutti: il profilo del suo volto è diventato il logo della società e tutti se lo sono dipinto sul braccio: “Abbiamo realizzato il suo sogno”, esulta Alberto Milardi, il dt che ne ha preso il testimone insieme alle sorelle Chiara e Vittoria, a mamma Cecilia e a uno staff impagabile. “È una giornata che corona anni e anni di lavoro partito dal settore giovanile. A Modena nelle nostre squadre gareggiavano atleti nati tra il 1984 e il 2002 in un bellissimo confronto tra generazioni. Ci abbiamo sempre creduto e ha vinto lo spirito di squadra”. Rieti aveva conquistato lo scudetto assoluto maschile una sola volta, nel 2013. Non aveva invece mai brindato al femminile. E attenzione: questo è lo scudetto dei grandi, è la Serie A, la Juve dell’atletica, non le categorie giovanili. La Studentesca ha schiacciato le squadre di Milano (Riccardi e Bracco) e guadagnato l’accesso alla Coppa dei Campioni del prossimo anno. È leggenda. Con questi due tricolori, la bacheca rossoblù esplode con il 30esimo scudetto della storia. Ed era addirittura dal 1956 (Cus Roma) che mancava una doppietta in Italia.
QUANTE STELLE
Tra le prime firme di una giornata indimenticabile c’è Andrew Howe. C’era nel 2013, non mancava neanche ieri. Alla quarta uscita stagionale sui 200, ha vinto e limato cinque centesimi allo stagionale, fino a 20”68 (-0.2). Impeccabile anche il contributo dei lanciatori Simone Falloni e Sebastiano Bianchetti, primi nel martello (72.70) e nel peso (19.51, migliore prestazione dell’anno). Non ha tradito la capitana Valentina Aniballi, solidissimo 56.21 nel disco e vittoria assicurata. Prima con pb anche Maria Benedicta Chigbolu. Ed è rientrata con il successo anche Roberta Bruni nell’asta (4.05). Il terzo sigillo femminile è stato quello della 4×400 con Maria Beatrice Marchetti, Maria Enrica Spacca, Chiara Gherardi e Maria Benedicta Chigbolu che ha fatto scoppiare il delirio rossoblù. Siamo campioni d’Italia. Nessuno ci svegli.